In Regione con la Haydn di Kuhn strappa applausi caldissimi

BOLZANO. I concorsi si sa, sono un male necessario nella vita di un giovane strumentista alla ricerca della propria affermazione o quanto meno di una verifica della propria attitudine a intraprendere una carriera concertistica. Ciò che sembrava relegato nell'ambito della logica competitiva,
non solo non finisce lì, ma anzi, semmai si moltiplica esponenzialmente quando l'artista comincia i suoi cimenti davanti al pubblico, non più da candidato, ma da protagonista. Il caso della pianista Mariangela Vacatello, ascoltata due sere fà a Bolzano e ieri sera a Trento, è emblematico.
Ora solista con l'Orchestra "haydn" l'oggi ventiseienne pianista campana, si vide assegnare la medaglia d'argento al Concorso "Busoni" 2005, cedendo il passo al pianista siciliano Giuseppe Andaloro. Entrambi i finalisti premiati, assai dicersi fra loro, per carica emozionale ed elasticità musicale, erano accomunati da una straordinaria padronanza strumentale, ma solo uno doveva essere scelto e fu scelto Andaloro. Nella festosa occasione di una ennesima piena affermazione della migliore scuola italiana, non a tutti sfuggì il fatto che il pianismo ricco di personalità della Vacatello
potesse risultare più convincente di quello del vincitore. Oggi la conferma viene anche dall'esecuzione ascoltata del Concerto in do magg. op.26 di Sergej Prokofev, quel "Terzo" Concerto che, nella storia del Concorso di Bolzano, rimane memorabile e insuperato nell'interpretazione di Lilija Zilberstein alla finale di un "Busoni" di tanti anni fà. Eppure Mariangela Vacatello coaduviata dalla bacchetta puntuale, vitalissima e anche vistuosamente affettuosa di Gustav Kuhn conferma pienamente la sensazione di allora ossia che un premio "Busoni" dato a lei non avrebbe certamente
fallito bersaglio. La Vacatello naviga impavidamente tra i perigliosi flutti di una partitura dalle infinite trappole tecniche e trova anche il modo di ammaliare, quando le tempeste virtuosistiche si stemperano in placidissime atmosfere fiabesche. Tra gli applausi scroscianti dall'Auditorium la Vacatello ha ancora in serbo una prova di grande carattere e la sfodera, eseguendo fuori programma con travolgente slancio il Preludio e fuga n.15 in re bem. magg. di Dmtri Sostakovic che lascia increduli per l'incredibile padronanza tecnica e per l'entusiasmabre carica ritmica.
Nella seconda parte della serata, la parola passa completamente all'orchestra regionale e alla bacchetta di Kuhn, levata su un altro capitolo della lenta ma metodica nuova "integrale" che il Maestro salisburghese sta donando ai pubblici di Bolzanoe Trento, quella Del Grande compositore austriaco Anton Bruckner, ora presentato nella sua "Wagher-Simphonie" la n.3 in re minore, che a suo tempo rappresentò il primo grande successo dell'Autore. Ancora una volta Kuhn galvanizza quì la "sua" orchestra, trasfomandola in un organismo sinfonico dalle più alte prestazioni.

© Mariangela Vacatello