Il concerto La giovane pianista si è esibita al Manzoni per Musica Insieme
Imbarazzo in sala al Manzoni anche fra le dame più fini alla visione della giovane e graziosa pianista che dopo quattro minuti dall'avvio del concerto si alzava dallo sgabello e non la smetteva di armeggiare nel fondo dello Steinway gran coda alle prese con le corde dello strumento.
E le dame più fini si riprendevano solo quando si passa al successivo degli Studi Boreali composti da Ivan Fedele vent'anni fa e quella trama astratta provocata dai gesti della solista è uno dei pezzi di musica in programma. Ma solo per poco sembrava fugato l'imbarazzo, perchè le dame più fini tornavano poi ad agitarsi quando Mariangela Vacatello attacca i tasti per la pagina del secondo autore annunziato per il recital: nonostante il nome appartenesse al musicista di cui ricorre quest'anno il bicentenario della nascita, alle prime battute del brano serpeggiava in sala la stessa sensazione registrata all'ascolto della musica del compositore vivo e vegeto. E le dame più fini erano sul punto di sgogare il disappunto in educati colpi di tosse se il disappunto non svanisse in un baleno, alla scoperta che la Sonata in si minore di Liszt può cominciare provocando lo smarrimento che si prova ad accostarsi ad un pezzo d'avanguardia.
"L'arte vera di Liszt, fornidabile pioniere della modernissima musicalità libera e impulsiva sotto la luminosa veste magica del colore non fu potuta comprendere che oggi, dai figli della presente musicalità davvero moderna. Liszt infatti non poteva essere trasparente ai contemporanei di Brahms, sebbene a quelli di Strauss, di Ravel e di albeniz". Aveva ragione a scrivere queste parole allìalba del secolo scorso Giannotto bastianelli  e le parole trovano inaspettatamente una mirabolante applicazione nelle visioni di Mariangela Vacatello che sui tasti sembra potere e permettersi tutto. L'intelligenza con cui la pianista percorreva la Sonata di Liszt doveva dare da pensare al pubblico di Musica Insieme che solo qualche mese prima aveva ascoltato lo stesso pezzo ricreato dalle dita senza pensiero di Kissin. Poi la giovane solista si lasciava attraversare nel mondo del Romeo e Giulietta di Sergei Prokofev.
Ed ecco i numeri del balletto rivivere sulla tastiera con un virtuosismo che bilancia acrobazia e trasparenza, intrecciando con forza le pulsazioni di un amore ossessivo ai richiami cupi, profondi e irresistibili della morte.

 

© Mariangela Vacatello